LE OPERE D’ARTE -  1

    Lo stile gotico-borgognone, portato in Italia dai monaci Cistercensi, secondo i dettami del fondatore dell’Ordine, san Bernardo di Chiaravalle, esigeva sobrietà, e austerità per favorire un clima di silenzio e raccoglimento per contemplare il mistero di Dio, senza concedere nulla alla distrazione che poteva provenire da ciò che veniva considerato effimero. Con il passare dei decenni, l’antica fabbrica andava impreziosendosi con opere d’arte che, senza tradire lo stile austero e sobrio, arricchivano la già precedente maestosità del luogo.

Non sappiamo per certo il motivo di queste concessioni artistiche, forse perché era maturata l’idea che attraverso le immagini di santi era più inculcare nei fedeli la devozione e l’amore per il Signore. Tra l’inizio del tredicesimo e il quattordicesimo secolo vennero affrescate le pareti del presbiterio; e sulla volta dell’altare un cielo che raffigura, con immagini di santi, sante e agnelli l’immagine della Gerusalemme celeste, citata nel libro dell’Apocalisse (XII secolo). Di notevole interesse, sul lato sinistro del presbiterio, si erge sul suo trono di gloria una Trinità (XVI secolo) molto singolare: un solo corpo sul quale sono innestati tre volti. Una raffigurazione originale del mistero della SS. Trinità.

Sul lato sinistro del presbiterio, al lato della Trinità, si può vedere una bella e solenne Crocifissione di Cristo attorniata da diversi personaggi: Maria, Giovanni, il soldato Longino, angeli svolazzanti e i lacerti di una Maddalena. È un’interessante opera degli inizi del XV secolo, caratterizzata da una superba architettura romanico-gotica: un grande arco ogivale dentellato poggiante su colonnine tortili, sormontato da un cornicione con archetti a tutto sesto, fa da cornice alla scena.